È una professione sanitaria (individuata ufficialmente nella legge 3/2018) basata su un approccio integrato e complementare alla medicina tradizionale.
Attraverso una valutazione osteopatica, individua la “disfunzione somatica”, espressione dell’alterazione dello stato di salute causato da eventi stressanti esterni o interni all’organismo, come traumi e/o patologie. Solitamente si manifestano principalmente sul sistema muscolo scheletrico con dolore o riduzione di mobilità. L’osteopata, attraverso tecniche specifiche, stimola il ripristino della mobilità fisiologica a livello dei diversi sistemi (circolatorio, respiratorio, fasciale, nervoso, muscolo-scheletrico) che attraverso un’attività sinergica e coordinata, regolano il normale funzionamento dell’organismo. In letteratura sono presenti molti lavori scientifici che attestano l’efficacia dell’osteopatia come disciplina autonoma, in quanto caratterizzata da un proprio ragionamento clinico, di comprovata efficacia, che permette di identificare la diagnosi osteopatica e la pianificazione del miglior piano terapeutico in funzione di cinque modelli di riferimento per il trattamento osteopatico. Dopo avere definito la diagnosi, il piano terapeutico e il modello di riferimento per il trattamento, l’osteopata considera anche i fattori interni (sociali e affettivi) ed esterni (lavoro, stress, etc.)
Cosa cura:
L’osteopatia, attraverso il trattamento manipolativo osteopatico, si occupa di ripristinare la funzionalità e lo stato di salute perduti a causa di un trauma o di una patologia che hanno causato l’insorgenza di una disfunzione somatica. Si dimostra efficacia anche nella prevenzione e mantenimento dello stato di salute.
L’efficacia del trattamento osteopatico emerge dai risultati clinici e scientifici, come dimostrato dalle Linee Guida sulla Lombalgia.
Altre condizioni sintomatologiche in cui il TMO ha buoni risultati di efficacia, sono il reflusso gastroesofageo, la sindrome del colon irritabile e la coccigodinia (dolore al coccige). Inoltre, tra i numerosi studi condotti, le evidenze scientifiche hanno dimostrato l’efficacia dell’osteopatia nella cura di:
- cefalea tensiva episodica, mostrando una riduzione dell’intensità media degli attacchi e del numero di farmaci sintomatici assunti;
- disfonia, con una riduzione del dolore dei muscoli perilaringei e un’influenza positiva sulle condizioni di produzione vocale;
- dismenorrea: La Ricerca dimostra che una serie di trattamenti osteopatici per un periodo di tre cicli potrebbe essere utile per le donne che soffrono di dismenorrea primaria;
- sindrome dell’intestino irritabile. Gli studi evidenziano risultati favorevoli per il TMO nella gestione della sindrome dell’intestino irritabile se confrontati con lo standard delle terapie mediche e con gli interventi placebo.
Il Trattamento Osteopatico ha inoltre ottimi risultati clinici in ambito neonatale.
I neonati con plagiocefalia posizionale – una deformazione morfologica del cranio causata dal parto e da posizionamenti scorretti del neonato – se trattati entro i primi 3 mesi di vita riscontrano una risoluzione del 100% nella maggior parte dei casi. Buoni risultati vengono registrati su rigurgito, reflusso gastroesofageo e nelle coliche infantili. Nell’ambito strettamente pediatrico il Trattamento Osteopatico può essere di aiuto in caso di otiti medie ricorrenti; nelle problematiche posturali e/o legate alla crescita e allo sviluppo motorio; in bambini affetti da disabilità gravi quali la paralisi cerebrale infantile e la spina bifida; nelle affezioni dell’apparato respiratorio e nelle problematiche ricorrenti ORL (otorinolaringoiatria).